top of page

Recensione di Giulio Cazzella del libro "L'affido" di Alba Vulcano

ilcignoblubrindisi

Aggiornamento: 7 gen

E' in libreria, edito "Il seme bianco", una costola per autori emergenti dell'editore Castelvecchi, il nuovo libro di Alba Vulcano "L'affido".

Ve lo raccomando caldamente; a me che ho avuto il privilegio di scrivere la prefazione al suo precedente "Al civico 21", e' dispiaciuto un po' non scriverla anche per questo nuovo lavoro. Ma tant'e': agli autori talentuosi e agli editori piace cambiare.




Ma io non posso tacere. Questo nuovo romanzo di Alba e' di struggente bellezza - non manca beninteso, un bell'intreccio e un serrato dipanarsi delle indagini, appena cinque giorni, con un finale assolutamente inatteso, eppure di una logica assoluta, come i migliori "gialli" d'autore - ma e' anche un'altra cosa: e' una storia di persone, di donne soprattutto, provate dalla vita, vittime della loro bellezza e della sopraffazione maschile.

Non pensate alle catene attuali di femminicidi. La Vulcano non concede nulla ai facili richiami della cronaca, va piu' a fondo e piu' lontano, scavando nelle esperienze e nell'anima di tre generazioni di contadine e di operaie in un piccolo centro rurale del Salento, intorno alla meta' del '900, ma anche nelle ferite ancora aperte di Valente, quella dei "signori" del luogo.

Una accenno alla trama e' doveroso: nella chiesa del paese viene trovato il corpo senza vita di una neonata: si tratta di un infanticidio, cui seguiranno altri delitti. Nelle indagini si trovera' coinvolta Diana Valente, commissario di polizia a Roma, giunta al piccolo centro per le vacanze di Natale alla casa paterna. Ripercorrera' con i familiari della piccola vittima gli anni dell'infanzia, condividendo antiche e mai placate situazioni dolorose, in un microcosmo contadino e proto- industriale ancora dominato da radicate sopraffazioni. Il rispetto per il dolore altrui, l'analisi psicologica dei personaggi coinvolti, l'attenta osservazione di fatti e comportamenti, il vivo desiderio di giustizia porteranno Diana e gli inquirenti locali alla scoperta di una tragica verita', forse piu' dolorosa della morte.

Per chi legge c'e' il sapore dolce- amaro di un viaggio catartico alle origini della nostra generazione, parlo di noi nati dopo la guerra, o per i quarantenni di oggi il sollievo, ahime' effimero, dell'emancipazione; per tutti, il piacere puro della lettura.

La scrittura di Alba, attenta, precisa, scorrevolissima, matura, plastica nel gestire scenari e attori diversi. E' un piacere di per se'. Da sola vale la lettura!

Comments


DON'T MISS THE FUN.

FOLLOW ME ELSEWHERE

  • Facebook
  • Instagram

SHOP MY LOOK

POST ARCHIVE

bottom of page